Un toccante monologo di Tiziano Ferro sul bullismo e cyberbullismo da riascoltare.

 2 minuti e 2 secondi di toccante attualità. 


Foto di Moondance da Pixabay

Risale al 2009 questo breve ma intenso monologo di Tiziano Ferro, recitato il 24 novembre 2019 durante la trasmissione “che tempo che fa?” Di Fabio Fazio.



Ecco il testo:

Le parole hanno un peso, 

ma non lo ricordiamo 

ed è questo il dramma che si nasconde dietro i messaggi di bullismo.

Le parole hanno un peso. 

Ne ribadisco la pericolosità. 

Ed è necessario esserne consapevoli 

quando le si scaglia 

contro l'animo di un adolescente troppo 

fragile per poter decidere o scegliere.

 Le parole hanno un peso: grasso, puttana, nano, disadattato, frocio, criminale, negro, vecchia, terrone, raccomandato, pezzente, ritardato, troia, fallito, anoressica, cornuto, handicappato, frigida, inferiore, mongoloide.

 Le parole hanno un peso, nella vita e sugli schermi.

E per carità, smettiamola di difenderci tirando in ballo 

l'ironia e il sarcasmo: quelle sono arti delle quali bisogna imparare il mestiere.

 Non confondiamo le acque e i livelli. 

Le parole hanno un peso e certe ferite resistono nel tempo. 

L'apologia dell'odio non è un reato che dovrebbe poter cadere in prescrizione, 

ma in questo paese una legge contro l'odio non c'è, qiundi: bulli e odiatori italiani, tranquilli, siete liberi! 

 Io intanto aspetto tempi migliori, nei quali le parole magari un giorno avranno un peso".




Questo monologo è un potente richiamo alla consapevolezza e alla responsabilità nell'uso delle parole, specialmente nel contesto del bullismo e del cyberbullismo. L'autore sottolinea come le parole possano avere un impatto devastante, soprattutto su individui giovani e vulnerabili. Ecco alcuni punti chiave del monologo:

  • Il Peso delle Parole

Le parole hanno un impatto emotivo e psicologico che può influenzare profondamente chi le riceve. Termini offensivi e denigratori come quelli elencati nel monologo possono lasciare cicatrici durature, minando l'autostima e il benessere mentale delle vittime.


  • La Fragilità degli Adolescenti

Gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili agli effetti del bullismo verbale. In questa fase della vita, stanno ancora costruendo la loro identità e la loro autostima. Parole crudeli e offensive possono avere un impatto devastante, portando a conseguenze gravi come depressione, ansia e, nei casi peggiori, pensieri suicidi.


  • L'Ironia e il Sarcasmo

L'autore critica l'uso dell'ironia e del sarcasmo come scudo per giustificare comportamenti offensivi. Queste forme di comunicazione richiedono una certa maturità e comprensione per essere utilizzate correttamente e non dovrebbero essere confuse con insulti o attacchi personali.


  • La Persistenza delle Ferite

Le ferite causate dalle parole possono durare nel tempo, molto più a lungo di quanto si possa immaginare. L'autore ribadisce che l'apologia dell'odio non dovrebbe essere un reato che cade in prescrizione, poiché le conseguenze delle parole offensive possono persistere per anni.


  • La Mancanza di Leggi Contro l'Odio

Il monologo evidenzia la mancanza di leggi adeguate contro l'odio in Italia, lasciando bulli e odiatori liberi di agire senza conseguenze. Questo è un richiamo alla necessità di una legislazione più rigorosa che protegga le vittime e punisca i colpevoli.

  • Cosa Possiamo Fare

Per evitare che le parole offensive continuino a causare danni, è essenziale promuovere una cultura di rispetto e consapevolezza. Ecco alcune azioni concrete:

  • Insegnare ai giovani l'importanza delle parole e le conseguenze del loro uso improprio.
  • Creare reti di supporto per le vittime di bullismo, offrendo loro assistenza psicologica e legale. 
  • Promuovere campagne di sensibilizzazione che mettano in luce il peso delle parole e incoraggino un uso responsabile del linguaggio.
  • Riconoscere e affrontare la pericolosità delle parole, promuovendo una cultura di rispetto e responsabilità. 

Le parole hanno un peso e dobbiamo essere consapevoli del loro impatto per costruire una società più giusta e compassionevole.