4 motivi per cui gli adulti rischiano di sottovalutare i segnali di bullismo, 4 esempi di segnali spesso sottovalutati e 4 azioni da svolgere


L'importanza di riconoscere i segnali di bullismo e cyberbullismo: una chiamata all'azione per genitori e docenti alla luce dei recenti fatti di cronaca.


Foto di Gerd Altmann da Pixabay

I recenti fatti di cronaca, tra cui la morte di Leonardo, il quindicenne che si è tolto la vita a causa di presunti atti di bullismo subiti a scuola in provincia di Ancona, ci spingono a riflettere. 

Sembrerebbe che le indagini, ancora in corso, stiano facendo emergenze richieste di aiuto sottovalutate da parte degli adulti di riferimento. 

Le pagine di cronaca sono piene di dinamiche simili.

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Per quanto si stia facendo sempre di più in termini di informazione, sensibilizzazione e formazione sui temi del bullismo e cyberbullismo, troppo spesso i segnali provenienti dai giovani sono ignorati o ingenuamente sottovalutati da genitori, docenti e adulti di riferimento.

La leggerezza con cui si dà ascolto, in alcuni casi, ai disagi espressi dai giovani, comporta purtroppo conseguenze devastanti nella vita di alcuni di essi che, probabilmente già fragili emotivamente e/o con situazioni difficili in famiglia, si ritrovano sempre più soli ad affrontare quella che ai loro occhi é una montagna impossibile da scalare e finiscono per soccombere.


Perché capita che gli adulti ignorino i segnali?


  • Mancanza di Consapevolezza

Una delle ragioni più frequenti -che non giustifica però il fatto che tanti segnali vengano ignorati- dipende dal fatto che molti adulti non sono aggiornati sulle nuove forme di bullismo, specialmente quelle online. Non comprendere pienamente le dinamiche dei social media e delle piattaforme di messaggistica porta, quindi, a non riconoscere i segnali di allarme. È nostro dovere morale aggiornarci, approfondire il contesto attuale e non rimanere con lo sguardo al passato e a modelli sociali tramontati.


  • Normalizzazione del Comportamento

Capita anche che i segnali vengano colti, ma pronunciare o sentir pronunciare frasi come "sono solo ragazzi" o "è una fase, passerà", “é solo uno stupido modo di scherzare”  é uno dei sintomo della una sottovalutazione del problema. Questo atteggiamento può far sentire le vittime ignorate e incomprese.


  • Mancanza di Formazione

Spesso, gli adulti di riferimento potrebbero non avere gli strumenti necessari per individuare e intervenire efficacemente nei casi di bullismo tra i loro studenti. Potrebbero non sapere come affrontare la situazione perché dinamiche simili non sono presenti nel proprio bagaglio delle esperienze, nel vissuto personale, familiare o della rete amicale.


  • Sovraccarico Emotivo

Al giorno d'oggi genitori, insegnanti e, più in generale, altri adulti di riferimento, possono essere sopraffatti dai propri problemi personali o professionali. Questo può portarli a non prestare attenzione ai segnali di disagio dei giovani o a non avere l'energia per affrontarli. La vita frenetica, i ritmi stressanti, le difficoltà che ognuno di noi affronta quotidianamente  non dovrebbero, però, farci perdere lucidità e indebolire le nostre risorse attentive. Bisogna ricordarsi che osservare di più, ascoltare di più i giovani alle volte equivale a salvare la vita.


Esempi di potenziali segnali ignorati


  • Cambiamenti nel comportamento: 

se uno studente, solitamente socievole, allegro, almeno apparentemente spensierato, diventa improvvisamente taciturno, introverso e isolato è il caso di porsi qualche domanda e osservare meglio le dinamiche e tentare di approfondire il perché.

  • Calo del Rendimento Scolastico:

Un calo improvviso nelle prestazioni scolastiche può essere un indicatore di bullismo. Ovviamente non è detto che lo sia al 100%. Potrebbero esserci altri mille fattori a determinare un calo del profitto ma di certo c'è da chiedersi qualcosa e osservare meglio per capire.

  • Evitamento della Scuola: 

Chi di noi non ricorda di aver lamentato un malesseri fisico per evitare di andare a scuola e sottrarsi ad un compito o una interrogazione per cui non ci sentivamo preparati? La risposta potrebbe essere nessuno. Eppure qui si commette l'errore di valutazione. L'evitamento della scuola  potrebbe essere un segnale di un problema più profondo che va indagato sia dai genitori, sia da parte dei docenti.

  • Segnali Online: 

Più sfuggenti da individuare, in certi casi, sono i commenti negativi sui social media, messaggi minacciosi o l'esclusione dai gruppi online, chat di gruppo. Anche questi  sono segnali di cyberbullismo.


Cosa può fare un adulto?


1. acquisire consapevolezza attraverso l'informazione, la formazione, l'aggiornamento su queste tematiche, anche per stare al passo con una società che cambia alla velocità della luce. Conoscere un fenomeno ci aiuta a riconoscerlo ed intervenire tempestivamente


2. comunicare di più con i giovani, siano essi studenti, figli, nipoti. È importante creare un ambiente di fiducia dove i ragazzi si sentano sicuri di poter parlare senza temere di essere giudicati, ascoltati e supportati.


3. Monitorare il Comportamento Online: gli adulti dovrebbero essere coinvolti nella vita digitale dei loro figli, monitorando le attività online e discutendo apertamente delle potenziali minacce. Bisognerebbe favorire un approccio critico al mondo digitale, evitando di demonizzarlo e fare di tutto perché i giovani lo evitino. Bisognerebbe sempre ricordarsi che sono gli adulti a fungere da modello per i giovani per cui se siamo noi i primi a sovraesporci eccessivamente sui social, eccedendo in termini di quantità e qualità di ciò che condividiamo; se siamo noi i primi ad assumere il tipico atteggiamento da "leoni da tastiera" offendendo gratuitamente sui social, la radice del problema rischiamo di essere noi.


4. Collaborazione con le Forze dell'Ordine: In casi gravi, è importante che scuole e famiglie collaborino con le forze dell'ordine per assicurare che i colpevoli vengano identificati e puniti adeguatamente.

Link utili

https://www.commissariatodips.it

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